Come nasce una scultura: la "Madonna della Scala"

Come è nata l'idea di realizzare una scultura rappresentante la Madonna della Scala?
Essenzialmente lavorando sullo studio del bassorilievo di Michelangelo, conservato in Casa Buonarroti a Firenze, che ho avuto modo di ammirare nel corso di un periodo di studio svolto nell'estate del 2017 presso la "The Florence Academy of Art".

Il bassorilievo

La “Madonna Della Scala” è un bassorilievo giovanile di Michelangelo Buonarroti (1475-1564). L’opera, considerata il primo lavoro pervenutoci di Michelangelo, è databile al 1491 circa.

La Vergine è ritratta di profilo, seduta su un blocco di pietra, col busto eretto e lo sguardo assorto. Solleva un lembo della veste per allattare, o forse proteggere, il Figlio assopito.
Il panneggio del vestito di Maria è composto da due vesti: una leggera, fine tunica che arriva fino ai piedi, ed un pesante manto dagli spessi drappeggi posato sulle spalle, raccolto con la mano sinistra. Il bimbo è nudo.
La critica ha osservato come la mano destra del Bambino, girata verso l’esterno, sia stata usata in seguito più di una volta dall'artista per simboleggiare l'abbandono del corpo al sonno od alla morte, come nella raffigurazione di Lorenzo de’ Medici (tombe medicee) o nella Pietà Bandini (Museo dell’Opera del Duomo).

Il disegno di studio

Lo studio dal vero del bassorilievo ha consentito di apprezzare la quantità di dettagli presenti e di valutarne ulteriori possibili interpretazioni.
L’abbandono del lattante in braccio alla madre, in una posizione del tutto innaturale, sembra rimandare al rigor mortis della croce, più che al sonno. Lo sguardo assorto della Madre potrebbe essere indizio della presa di coscienza del drammatico destino del Figlio, particolare esaltato dal contrasto con i giochi cui si dedicano i fanciulli ritratti sullo sfondo.
La rappresentazione della Vergine, colta mentre solleva un lembo della tunica per scoprire il seno e porgerlo al lattante, parrebbe al contempo un mezzo per enfatizzarne l’istintivo gesto di pudicizia.

Nell'eseguire il disegno di studio (immagine a margine) sono state ridotte le proporzioni delle mani della Madonna e la muscolatura del Bambino, probabilmente enfatizzate dal giovane Michelangelo per conferire maggior effetto prospettico al bassorilievo.

La scultura a tutto tondo

Nell'eseguire il disegno di studio, è sorta l’idea di tentare una raffigurazione spaziale in tre dimensioni del capolavoro originale. Il "lato nascosto" del bassorilievo poteva infatti essere riprodotto a partire dagli indizi visibili nel bassorilievo, e messi in luce dal disegno di studio,

Lo studio preparatorio si è concentrato innanzitutto sulla postura della Madonna, sullo studio delle vesti e sulla posizione del Bambino.
L'esame delle vesti ha evidenziato in particolare l'assoluta coerenza del drappeggio del mantello, raccolto con la mano destra ed appena visibile nel bassorilievo originale. Dalla posizione del piede destro è stato altresì possibile intuire la posizione della gamba, non visibile nel capolavoro. Lo stesso dicasi per il braccio destro.

Il risultato mi ha consentito di apprezzare maggiormente la postura scelta da Michelangelo per la Madonna, che nella vista spaziale a tutto tondo rende ancora più percepibile il senso di protezione e pudicizia nell'atto di scoprirsi il seno per allattare il Figlio.

Per la modellazione della scultura ho scelto una creta a grana media, semirefrattaria. Al contempo ho scelto di ridurre la scala di rappresentazione a circa la metà del bassorilievo originale (approssimativamente 1/4). Ho predisposto un'armatura metallica ed una seduta in legno, sulla quale ho impostato l'opera, procedendo per affinamenti progressivi. Per addivenire all'opera finale, in bronzo, ho dovuto dapprima eseguire un calco siliconico del modellato in creta. Dal calco è stato ricavato il positivo in cera, e da questo il bronzo (tecnica "a cera persa"). Il bronzo è stato quindi cesellato, controllato e ritoccato, ed infine patinato con acidi e solventi.
​Positivo in cera, colata in bronzo, cesellatura e patina sono state materialmente eseguite dalla Fonderia Artistica Mapelli di Cesate (Milano).

© CC BY

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