E' un'ipotesi che ultimamente viene assi discussa.
Personalmente la trovo molto intrigante, e verosimile.
Il Lacoonte fu rinvenuto casualmente in una voragine creatasi all'improvviso nel terreno di una vigna fuori Roma nel 1506, in un terreno privato.
Casualmente, si trovava in quei giorni a Roma il giovane Michelangelo, che subito accorse al rinvenimento.
La scoperta suscitò scalpore, perché lo stesso Plinio aveva decantato quest'opera, ai tempi data per dispersa.
Vi sono numerose affinità tra il Lacoonte e le sculture di Michelangelo (sia per composizione, che per raffigurazione), e poche affinità tra il canone ellenistico e quest'opera. Ma soprattutto, vi sono molti indizi ed incongruenze che oggi siamo in grado di apprezzare, che lasciano propendere per questa ipotesi. Non ultimo il rinvenimento nel 1905 di un pezzo mancante, corrispondente proprio al bozzetto "suggerito" (ma non troppo) da Michelangelo per il completamento del gruppo scultoreo.
Foto: Il Lacoonte "integrato" dopo il rinvenimento (calco, con braccio disteso), ed il Lacoonte completato del pezzo mancante (rinvenuto nel 1905, con braccio piegato).
E poi, l'opera non fu pagata per il prezzo inizialmente concordato.. ed uno dei prigioni presenta analogie impressionanti con la posa del Lacoonte.
Insomma, si potrebbe scriverne un romanzo...
Ne ha scritto bene Alberto Cottignoli. Qui trovate un rimando al suo sito web.